Parallelamente alla manifestazione principale, si attua il programma L’arte abita qui, un ciclo di incontri con i protagonisti della scena emergente dell’arte italiana e internazionale che hanno scelto di vivere e operare nel Roero; ciò a testimonianza della vitalità e della ricchezza culturale e di pensiero del territorio. Più in generale, L’arte abita qui è una vetrina per ospitare le realtà che con Creativamente Roero condividono un'uguale visione dell’arte contemporanea: instaurare un intimo, permanente rapporto tra l'artista e i luoghi che lo vedono attivo protagonista.
2023
Convegno Biodiversità: l'equilibrio della coesistenza, sabato 20 maggio 2023, Salone d'Onore del Castello Reale di Govone, a cura di Patrizia Rossello
2022
Convegno Esercizi di nuova memoria, sabato 24 settembre 2022, Salone d'Onore del Castello Reale di Govone, a cura di Patrizia Rossello
2020/2021
Convegno L’ultima spiaggia, sabato 18 settembre 2021, Cappella Reale della Chiesa dello Spirito Santo, Govone. Una giornata tra arte e scienza per parlare di mare, ambiente e cambiamenti climatici a cura di Patrizia Rossello.
L'appuntamento ha affrontato da diversi punti di vista, artistici e scientifici, il tema del mare e dell’acqua che ha caratterizzato la terza edizione di Creativamente Roero ed è stato occasione per indagare sulle relazioni possibili tra arte e natura attraverso l’illustrazione e l’analisi di alcune esperienze significative.
Hanno partecipato esperti del mondo dell’arte e della ricerca in ambito scientifico e naturalistico. Tra i relatori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino il professor Francesco Dela Pierre e l’assegnista di ricerca Luca Pellegrino, con l’intervento Le rocce messiniane dell'Albese: una finestra su cosa accadeva nel Mare Mediterraneo 6 milioni di anni fa. Del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, i professori Costantino Manes, che ha introdotto il tema del cambiamento climatico in relazione al mare, Davide Poggi, con un intervento sulla produzione di energia elettrica ricavata dal moto ondoso, e l'ingegnere Davide Vettori (PhD) che ha parlato del fenomeno dell’erosione delle coste e delle recenti ricerche riguardanti soluzioni che si ispirano alla natura per contrastare tale fenomeno (Nature-Based solutions).
Altri interventi sono stati quelli di Giuseppe Gavazza, autore della videouverture, Gian Luca Favetto, scrittore e giornalista, con la lettura di alcuni testi dedicati al tema marino, e Riccardo Passoni, Direttore della GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che ha presentato una carrellata a tema di opere presenti nella collezione del museo. E ancora, quello di Giovanni Pellegrini, regista e guida eco naturalistica della laguna di Venezia, con la proiezione del suo ultimo documentario La città delle sirene dedicato alla famigerata acqua alta straordinaria che il 12 novembre 2019 ha inondato Venezia.
Ha concluso la mattinata una panoramica sulle opere realizzate dalle artiste in residenza Enrica Borghi, Elena Franco, Marta Fontana e Seçil Yaylalı.
Il convegno ha ospitato anche la cerimonia di consegna della terza edizione del Premio Castello di Govone, in collaborazione con Fondazione Torino Musei. Il Presidente del Premio Adriano Da Re, il Direttore della GAM Giovanni Passoni e il Direttore del Castello Reale di Govone Luca Malvicino, parte della commissione, hanno consegnato simbolicamente il premio ai famigliari di Fiorenzo Alfieri in presenza di Bruna Biamino, l’artista che ha realizzato il premio di quest’anno, un’opera d’arte fotografica.
A seguire, la proiezione integrale del documentario La città delle sirene di Giovanni Pellegrini (50’) e del corto Ligne noir di Mark Olexa e Francesca Scalisi (Svizzera, 2017, 10’), quest'ultimo a cura dell'Associazione Asilo Bianco di Ameno e del Festival del Cinema Rurale Corto e Fieno.
Biografie dei partecipanti alla giornata
Rotte contemporanee: alla ricerca di nuovi orizzonti - Video installazione di Giuseppe Gavazza
2021
Enrica Borghi
Lost and Found
a cura di Marco Tagliafierro
27.06-29.08.2021
Castello Reale di Govone
Inaugura la nuova mostra personale di Enrica Borghi negli spazi del Castello Reale di Govone. Lost and Found è a cura di Marco Tagliafierro ed è organizzata da Govone Residenza Sabauda – Govone Arte, Creativamente Roero e Asilo Bianco, con il patrocinio del Comune di Govone e il sostegno di Cavalieri di San Michele del Roero, Heart Pulsazioni Culturali, Centro Culturale Govone e il Castello.
L’idea di ambientare in luoghi storici, fortemente connotati, opere d’arte contemporanea continua dopo che la stessa mostra è stata ospitata presso Villa Borromeo d’Adda ad Arcore. L’esposizione intreccia tre motivi fondamentali da sempre molto presenti nella ricerca di Enrica Borghi: la relazione con l’ambiente circostante e la sua storia, passata e presente, il tema ambientalista e la “questione femminile”. Dove ci aspetteremmo materiali preziosi troviamo oggetti di scarto, packaging, elementi di riciclo strappati dai cestini della raccolta differenziata della plastica. Con una sorprendente eleganza, involucri e materiali che getteremmo via fanno rivivere la storia di un luogo e la riportano nel qui e ora della stringente riflessione contemporanea sul tema del “rifiuto”.
Il critico d’arte Marco Tagliafierro, curatore della mostra, riprende alcuni temi chiave che accompagnano il percorso di Govone e la ricerca dell’artista: “Nel caos dei rifiuti si trovano emozioni, immagini, memorie mescolate tra le mie memorie e memorie più ancestrali. È dentro le tracce che la società abbandona che Enrica Borghi inizia a cercare, quindi è dentro la società stessa che trovo la ragione del suo stesso cercare. Vive un ribaltamento della prospettiva, non è centrale, non ha un punto di fuga nel senso rinascimentale ma il punto di fuga è lo scarto stesso”.
In mostra molti dei lavori e delle installazioni che hanno accompagnato Enrica Borghi nel suo percorso, metamorfosi dell’artista che si intrecciano ad altre trasformazioni, quelle dei materiali poveri utilizzati per realizzare opere straordinarie. Veneri sinuose ricoperte da unghie finte, arazzi di sacchetti di plastica intrecciati all’uncinetto, mandala ipnotici dove centinaia di tappi e vetri levigati disegnano affascinanti geometrie, meduse tentacolari ricavate da bottiglie dimenticate, muri di carte di cioccolatini.
Insieme a tutto questo, anche opere realizzate negli ultimi anni. La serie di fotografie che l’artista ha composto elaborando nuove visioni e orizzonti: sguardi di plastica, filtri colorati che invece di distorcere la realtà ce la mostrano da nuove e insolite prospettive. Grey Laguna, opera realizzata nell’estate 2020 a Murano presso lo Studio Berengo, fragili fiori di vetro che si intrecciano e avvolgono un grande dispenser di acqua. Corazze di lane grezze e contenitori di detergenti di uso quotidiano, materiali dissonanti uniti in due armature che simulano la protezione di donne guerriere in un progetto realizzato in collaborazione con l’ITS TAM di Biella e le lane etiche di Gomitolorosa.
Ancora, i gioielli creati con il maestro orafo di Valenza Margherita Burgener, ibridi dove la plastica dialoga con un altro materiale inaspettato e lontano, le pietre preziose, e l’installazione ispirata al capolavoro del pittore ottocentesco Federico Faruffini Toletta antica, opera nata in occasione della personale ad Arcore nella quale la Borghi ha colto, come elemento specifico e condiviso, l’attenzione particolare per il mondo femminile, utilizzando flaconi di plastica in sinergia con Nuova Mini Plastic.
La mostra di Govone è infine l’occasione per presentare i primi passi della collaborazione con le Pietre Trovanti di Tiziana Scaciga. Un singolare dialogo tra pietre di scarto della Val d’Ossola, imperfette e irregolari, marmo, beola e serizzo, e innesti di plastica. Quello della Borghi è un percorso di consapevolezza partito negli anni Novanta che continua tutt’oggi, un viaggio multiforme e magmatico che, in questa occasione, parte e si conclude con il grande ricamo realizzato per il Castello, un’opera site-specific di circa 12 metri, un intreccio ordito grazie alla ditta Orsini di Gallarate in cui si riprende l’idea di rete, non solo fisica ma anche teorica, per dare vita a una ricerca sul tema della sostenibilità a cui il pubblico è chiamato a prendere parte. Ancora Tagliafierro: “Se la rete informatica esprime connessioni tra più computer che sono abilitati a comunicare tra di loro, scambiandosi informazioni, così i fili in un tessuto riferibile a un percorso evoluto di arte tessile si pongono in reciproca contiguità, in rapporto simpatico e simpatetico. […]. La comunicazione negli elaborati tessili è sia sincrona che asincrona, le varie materie intrecciate possono significare una trasmissione sincrona quando le fibre si inviano segnali per sincronizzarsi, asincrona in caso contrario, come internet del resto. In un ordito il filo compare e scompare per riemergere come la comunicazione wireless disturbata. Nel caso del tessuto questo disturbo è positivo, anzi, necessario, perché evidenzia il lost and found di una alternata accelerazione di significato, nella misura in cui ogni comparsa di materia la mostra sempre diversa perché presentata da angolature sempre diverse”.
Un percorso, quello di questa personale, che è anche un cortocircuito dove lo scarto è abbandonato e ritrovato, come ci dice il Lost and Found del titolo, nelle incantevoli sale del Castello di Govone.
L’artista
Enrica Borghi oggi vive e lavora sulle colline del Lago d’Orta. Si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, nel 1989. Insegna Materie Plastiche presso il Liceo Artistico “F. Casorati” di Romagnano. È fondatrice e presidente dell’Associazione Culturale Asilo Bianco. Tra le numerose personali ha esposto al Castello di Rivoli, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, al MAMAC di Nizza, al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux e all’Estorick Collection di Londra; ricordiamo inoltre l’installazione "Luci d’Artista" a Torino, presente dal 1998 con Palle di Neve.
Artista poliedrica, eclettica e molto originale, dalla cifra stilistica inconfondibile, Enrica Borghi lavora soprattutto con i materiali di scarto, ridando vita e bellezza a oggetti destinati a essere gettati nei rifiuti. Nella sua indagine ha un ruolo di rilievo l’universo femminile, da lei esplorato come immaginario estetico ma anche nelle pratiche e nelle ritualità. Le sue opere sono frutto di processi “alchemici” capaci di trasformare i rifiuti in oggetti nuovamente seducenti.
2019
Tavola rotonda Vocazione Natura: perché il bosco? a cura di Patrizia Rossello, sabato 28 settembre 2019, Salone d'Onore del Castello Reale di Govone
Un’occasione per indagare il tema della manifestazione, le relazioni possibili tra arte e natura con l’analisi di esperienze nazionali particolarmente significative. Con la partecipazione di esperti del mondo dell'arte e della ricerca in ambito scientifico e naturalistico.
Assegnazione del Premio Castello di Govone e inaugurazione delle opere di Virginia Farina, Antje Rieck ed Elena Franco della sezione Govone Contemporaneo che sono entrate nella collezione del Comune di Govone presso la sede del Castello.
Presentazione dello Spazio CON ME, il nuovo Centro di Documentazione che raccoglie i materiali di approfondimento dei diversi artisti che partecipano e hanno partecipato, nel tempo, a Creativamente Roero.
2018
4 novembre - L'arte abita qui. Tour tra i nuovi inserimenti d'arte nel territorio di Langhe e Roero. In collaborazione con Regione Piemonte, ATI, Alba, Bra, Langhe, Roero e Ceretto aziende vitivinicole.
7 ottobre - Visita alla mostra MOON-MILK and CRYSTALS di Antje Rieck presso l'Enoteca Regionale del Roero, Canale (CN)
30 settembre - L'Arte abita qui: esperienze di mobilità e di dialogo, Guarene d'Alba (CN)
28 aprile - Incontro con la delegazione del progetto Areas of Inspiration (Slovacchia). Il progetto, finanziato da Creative Europe, indaga il rapporto tra arte e natura e, in particolare, le modalità in cui il contatto con la natura influenza la creatività.
Visita all'atelier di Valerio Berruti, Verduno.
Spazio CON.ME.
Conoscenza e Memoria:
nuovo Centro di documentazione
All’interno del Castello di Govone è organizzato un luogo che è il contenitore delle tracce della creazione artistica di Creativamente Roero: uno spazio che ogni anno è vetrina delle attività e delle opere realizzate sul territorio. Schizzi e progetti in itinere vengono raccolti come memoria per ripercorrere il processo creativo, insieme a varia documentazione relativa agli artisti coinvolti: opere precedenti all’esperienza, cataloghi di mostre, curricula, video, ecc., che permettono di approfondire la conoscenza del loro lavoro e del loro percorso professionale.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Torino Musei è inoltre consultabile una ricca raccolta di pubblicazioni riferite alle principali esposizioni della GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea.